PROGETTO

Patterns Kiosk

Kostrzyn (PL / EU) 20-06-2004 /// 31-08-2004 (Dialog Loci)


BASSA SARTORIA

L'alta moda scandisce il ritmo del tempo con le repentine metamorfosi della foggia degli abiti, che funzionano come le mutazioni di pelle nel mondo animale, e coltiva il mito artistico del capolavoro nella mistica del pezzo unico. Suo fondamento è l'attenta misurazione del corpo che viene poi riportata in un modello. Se la pelle è zona limite del corpo, l'abito è un secondo confine tra l'uomo e il mondo, intermedio tra l'epidermide e le pareti della casa (il confine dell'abitare dell'uomo cui molti artisti dedicano una riflessione oggi). In un cartamodello Luigi Ontani ha potuto realizzare un'indiretta forma di autoritratto. Esistono però cartamodelli meno legati a questo aspetto soggettivo. Molti giornali femminili, negli anni in cui era ancora molto frequente confezionare gli abiti in casa, fornivano cartamodelli a un gran numero di donne per ogni occasione.
In Patterns kiosk per Dialog Loci (a Kostrzyn sul confine Polacco-Tedesco) Bernardo Giorgi si appropria di questo strumento di eleganza "fai da te", un esempio di bricolage dello stile. Affitta un chiosco che viene decorato con elementi legati ai cartamodelli. All'interno ci sono numeri della rivista "Burda" che possono essere presi gratuitamente. Nell'Europa dell'Est sono molto richiesti proprio per la presenza dei cartamodelli. Dentro al chiosco un sarto cercherà di aiutare le persone a realizzare piccole cose, utilizzando scampoli di stoffe provenienti da Prato. Osservando l'analogia tra carte geografiche e cartamodelli, due modi di mappare il territorio e il corpo, Bernardo Giorgi predispone le cose in modo che aree cittadine diventino particolari di vestiti: il Forte, ad esempio, può diventare una tasca...Così le persone possono realizzare decorazioni con un brano urbano su un loro vecchio indumento. Una zona della città diventa un marsupio, le linee dei cartamodelli sono rasate come i punk...L'interno del chiosco, ricoperto di prato sintetico e arredato con oggetti di peluche è abbastanza kitsch da competere con i messaggi comunicativi del mercato, molto forti visivamente.

Laura Cherubini